ASPETTATIVE SUI FIGLI ⛔️ UNA VISIONE DI EDUCAZIONE ALLA LIBERTA’🌀

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La vita senza libertà, è come un corpo senza lo spirito. Khalil Gibran

Quanto quello che cerchiamo di insegnare ai nostri figli nasce dalla volontà di voler vedere fiorire in loro i nostri sogni nel cassetto? Quanto, dei comportamenti che accettiamo- o non accettiamo – in loro, nascono dalla necessità di soddisfare le nostre aspettative? Quanto di quello che vogliamo che facciano viene dal voler vedere soddisfatto il nostro ego? Il più delle volte, probabilmente, questo meccanismo avviene in maniera inconscia: si insinua subdolamente nelle nostre relazioni famigliari, figlia della nostre esperienze pregresse e dell’educazione che abbiamo ricevuto. Ma quanto è sano questo atteggiamento? E’ un comportamento che aiuta i nostri figli a crescere in modo migliore? Ovviamente la risposta è no, poiché se un azione viene compiuta da loro ma per noi, non potrà mai essere sana. L’amore ha un fondamento importante: la libertà. Non vi è amore senza libertà e non vi è libertà senza amore. Essere amati per ciò che si è, aver il diritto anche a sbagliare o andare contro il nostro pensiero di genitore è ciò di cui ogni figlio ha bisogno. Un figlio è prima di tutto un essere umano, una persona con pensieri, attitudini, competenze e caratteristiche uniche che vanno rispettate, riconosciute ed amate. Come genitori possiamo offrire un confronto pacifico, magari intenso, magari ricco di estremi, ma pur sempre un confronto: attraverso di esso potremo crescere noi con loro e viceversa.

Come educare alla libertà dunque? Educando, o anzi, rieducando prima di tutto se stessi. E’ un processo molto difficile e molto intenso, che evolve e cambia man mano che il bambino cresce e cambia. Quindi anche per noi genitori è un continuo ricalibrarsi, riscoprirsi; è un percorso ricco di salite e discese, irto di difficoltà e pieno di sorprese meravigliose. Man mano che il bambino cresce a volte si può cadere nell’errore di spingerlo a fare delle attività o delle azioni che sono parte del nostro immaginario di “successo” e/o un qualcosa che noi riteniamo importante per avere una vita soddisfacente. Invece dovremmo vedere il bambino come un essere competente che sa cosa è meglio per se stesso, una persona che ha delle passioni, delle capacità tanto quanto ha delle avversioni, e il nostro compito è di aiutarlo prima di tutto a scoprire questi aspetti in se, e poi a sviluppare la propria personalità seguendo appunto le proprie inclinazioni. Magari queste non saranno proprio ciò che sognavamo o ci immaginavamo per lui (o è meglio dire per noi) ma ci sentiremo sicuramente dei genitori felici quando vedremo i nostri figli essere ciò che sono.

Del resto è un meccanismo pericoloso, quello del voler vedere soddisfatte le proprie aspettative, anche a livello psicologico. Diceva la Montessori che sopratutto nel bambino piccolo c’è questo innato desiderio di soddisfare i propri genitori, per cui cercherà sempre di fare ciò che ci rende contenti e di conseguenza “degno del nostro amore”. Ma noi nostro figlio dobbiamo amarlo sempre e comunque, anche quando sbaglierà o farà qualcosa che non condividiamo, perché l’amore, quello vero, si basa su questo. E la base di una educazione sana e felice sta proprio nell’amore, senza di quello, non c’è nulla. Come affermava Steiner “La massima fondamentale dell’uomo libero è quella di vivere nell’amore per l’azione e di lasciar vivere avendo comprensione per la volontà altrui.” Lasciamoli liberi dunque!

Ricordiamoci dunque:

  • di aiutare i nostri piccoli a seguire le proprie passioni ed inclinazioni, sia quelle passeggere che quelle più radicate
  • supportare i nostri figli anche quando fanno qualcosa che non condividiamo (ovviamente mi riferisco ad azioni che non comportino qualcosa di dannoso o pericoloso per se stessi o altri)
  • sostenere e dimostrare il nostro affetto sempre e comunque, anche quando “sbagliano”.
  • aiutarli a comprendere cosa significhi essere liberi: ovvero la capacità di agire nel rispetto di chi ci sta intorno e dunque nel rispetto della libertà altrui
  • spiegare sempre le nostre motivazioni ed idee, aiutarli a comprendere noi stessi può aiutarli ad avere fiducia in se stessi
  • liberarli dall’ansia di compiacerci, dimostrandogli che è un libero scambio e la condivisione di questa parte di vita a guidarci nelle nostre azioni
  • aiutarli a vivere la propria libertà anche nella possibilità e nella capacità di saper dire di no, a noi e al resto del mondo.

Queste sono solo alcune delle azioni, che sto personalmente pian piano cercando di imparare ed applicare, perché anch’io sono figlia dei miei retaggi, per quanto io sia stata cresciuta abbastanza libera. Abbiamo un grosso, pesante fardello sulle nostre spalle, e fare i genitori consapevoli non è per nulla facile, come ho detto in questo post e in tanti altri, il primo lavoro dobbiamo farlo su noi stessi, per cui c’è tanta, tanta strada da fare e tanto, tanto impegno richiesto. Non è facile e non sempre ci si riesce, la vita di tutti i giorni, con le sue incombenze, scadenze, necessità ed impegni a volte ci fa scivolare fuori dal selciato, complice magari anche la stanchezza e il dispendio di energie che richiede una certa presenza di spirito come educatore; ma non abbattiamoci: il nostro compito non è essere genitori perfetti – anche perché non esistono umani perfetti- ma imperfetti, impegnati e volenterosi genitori. E ricordiamoci che il primo atto di libertà l’essere umano lo dimostra subito, dal principio: i bambini nascono quando e come vogliono. Io, questo, l’ho imparato bene 😉.

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Dobbiamo essere liberi non perché rivendichiamo la libertà, ma perché la pratichiamo.

William Faulkner

To be continued ➡️

Rainbow Hug 🌈 1-10-2019

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