COME SPIEGHIAMO LA SCELTA VEGAN 🌿 AI NOSTRI FIGLI

VEGAN, FARFALLA, BAMBINO, GENTLEPARENTING, FAMIGLIA, NATURA, CONNESSIONE, CONSAPEVOLEZZA, AMORE, RISPETTO, ANIMALI, FUTURO

Come spieghiamo ai nostri figli le motivazioni per cui abbiamo deciso di avere uno stile di vita vegan?  In realtà è molto più semplice di quello che sembra. Per iniziare, come un po’ per tutto in generale abbiamo deciso di raccontare ai nostri figli sempre la verità, ovviamente con un linguaggio ed una terminologia adatta a loro, senza inventare storie o rimanere vaghi sugli argomenti, di qualunque natura essi siano (per capirci, i bambini non nascono sotto i cavoli), per cui vale anche per il discorso vegan.

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Abbiamo iniziato coinvolgendo i nostri figli fin da piccolissimi nella preparazione del cibo e quindi nella conoscenza di ciò che mangiano (vedi questo post). Hanno così scoperto la varietà del cibo, i vegetali, la frutta, le stagioni, e, fortunati noi, anche come crescono (alcune di esse) avendo noi un orto e una casa ricca di alberi da frutto. Poi man mano che cresceva Mete (Rumi adesso ha 16 mesi, Mete tra due mesi compirà tre anni) abbiamo iniziato a spiegargli la differenza tra il latte che beviamo noi e i formaggi, spiegando che il latte che mangia la maggior parte delle persone è di mucca e così anche i formaggi, e che per farlo la mucca deve fare un vitello che però gli viene tolto e a cui a sua volta viene tolto il latte per poterlo appunto usare per gli umani. Gli abbiamo spiegato cosa comporta essere catturati e imprigionati e sfruttati per questo.

Da li siamo passati alla carne, soprattutto al supermercato è arrivato il giorno in cui ci ha chiesto cosa fossero quei pacchetti e abbiamo spiegato che erano pezzi di animali morti, e che esistono perchè alcune persone li mangiano. E’ sorprendente come i bambini siano naturalmente portati ad evitare la sofferenza ad altre creature e come siano sconvolti alla sola idea di mangiare una mucca o un maiale. Il fatto diventa normale quando questo non viene spiegato e per anni si vive nell’ignoranza (penso a me o a molti altri la fuori che come me avranno fatto questo percorso): la fettina di carne viene mangiata perchè è… normale. Le cose rese normali sono quelle che accettiamo, in nome appunto della normalità.

Ogni tanto Mete ci chiede perchè le persone mangiano gli animali, e una cosa che noi non facciamo è quella di giudicare o parlare con toni negativi di persone onnivore, quello che gli spieghiamo è che sono persone che ancora non hanno capito e che non sono consapevoli di quello che comporta mangiare la carne. Ogni tanto invece chiediamo a lui ma tu la mangeresti? E la risposta è sempre un no ad occhi spalancati.

Per far conoscere la verità ai nostri bambini ci siamo aiutati anche con dei libri come il Lupo Vegetariano e i 7 capretti, V is for Vegan, Tanti e Diversi, Sotto lo stesso cielo per citarne alcuni. Abbiamo fatto vedere dei video non cruenti di galline in gabbia o mucche in allevamento, navi da pesca a strascico, video di zoo e quando li abbiamo visti nei paesi abbiamo spiegato cosa sono i circhi con animali. Ovviamente è un percorso in essere, visto che i nostri bambini sono piccoli, ed è un processo che evolve pian piano, per cui questi che condivido sono i primi passi.

In generale cerchiamo di spiegare e far comprendere soprattutto attraverso l’esempio il rispetto di TUTTI gli esseri viventi, umani compresi, di accettare le diversità, di non giudicare, di lavorare sulla propria coscienza e la propria persona, ed è un lavoro che facciamo insieme, anche noi dobbiamo continuare a crescere e a migliorarci, è un cammino lungo una vita e c’è sempre da implementare in meglio la nostra esistenza e la nostra coscienza.

Mete adora gli insetti e questo è stato un ottimo modo per fargli l’esempio di come anche le creature più piccole meritino rispetto e protezione.

Ovviamente la gestione in casa è più facile che in giro, dove immancabilmente viene offerto qualcosa di non vegan o dove ci si ritrova a discutere sul perchè non è il caso di far assaggiare questo o quest’altro, paradossalmente spesso è la famiglia d’origine il luogo più complicato da gestire, poiché i nonni in quanto tali vorrebbero rendere i nipoti partecipi delle loro tradizioni, e di fondo comprendo le loro motivazioni, almeno nel nostro caso non sono mossi da cattive intenzioni. Così risolviamo la cosa portando l’equivalente vegan, come i formaggi, ed è più facile per tutti e non ci si sente diversi. Soprattutto nei primi anni, quando il bambino INIZIA a capire ma non ha del tutto chiaro il discorso, secondo me è meglio tenere tutto il più semplice cercando di fare meno confusione possibile. Quando siamo in gita invece portiamo il più possibile il nostro cibo e già da quasi un anno ormai Mete si preoccupa di verificare se quello che compriamo è vegan, e quindi al supermercato sono successe scene tipo: mamma che cos’è questo? -E’ un ovetto Kinder Mete, è fatto con il latte di mucca e lo zucchero, quindi non va bene per noi. – Ok, allora prendo questo (barretta di frutta e semi- la conosceva già), tratto da una storia vera! Cerchiamo sempre di spiegare anche se un prodotto fa bene o male (per esempio appunto i prodotti con zucchero e prodotti raffinati) oppure se hanno plastica e “mamma noi la plastica non la prendiamo perchè inquina”. I bambini sono spugne e sono mossi dalle migliori intenzioni: creature devote alla conoscenza e all’evoluzione, se gli donerete il giusto fertilizzante cresceranno i propri meravigliosi frutti.

Come sarà il futuro dei miei figli? Vegan? Non lo so. Lo spero per loro. Per me, andrà bene qualsiasi cosa decideranno di essere, purché consapevoli e felici di ciò che faranno.

Rainbow Hugs 🌈

 

 

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