Quando ho conosciuto Matteo, una delle cose che mi ha fatto innamorare follemente di lui, tra le altre cose, è stato il fatto che mi disse che si era dato un obiettivo, quello di andare a vivere al mare entro i 30 anni, perché era un suo sogno. Era giugno 2010 e di anni ne aveva 30, nell’agosto del 2012 ci siamo trasferiti in Puglia.
All’inizio siamo andati in una grande casa di ben 300 mq, non perché avessimo particolari manie di grandezza, ma perché volevamo dare vita ad un progetto di scambio attraverso vari canali, quali il couchsurfing, workaway, ed infine attraverso l’associazione culturale vegan La tana dell’orto da noi fondata. Così desideravamo, e così abbiamo fatto! Tante persone sono passate da quella casa, da tutto il mondo, scambiando con noi conoscenze e talenti; tanti eventi sono stati vissuti, cene sociali, raccolte fondi, diffusione di buone pratiche di vita, di progetti interessanti; corsi di yoga; ed, infine, è stato un luogo dove abbiamo ospitato in stallo diversi gatti e cani, a volte raggiungendo situazioni veramente caotiche e impegnative.
Ad un certo punto abbiamo sentito la necessità di immergerci ancora di più in natura, possibilmente in campagna, ma tra una cosa e l’altra non ci muovevamo in quella direzione. Quando ho scoperto di essere incinta è diventata una necessità più urgente.
Così, come forse saprete, se desideriamo davvero qualcosa, l’Universo risponde! Un nostro amico che ha una azienda agricola ci ha detto che si era liberata una piccola porzione di casa in questo terreno biologico dove lui coltiva orto e frutta. Siamo andati a vederla, era davvero minuscola… ma fuori, beh fuori era bellissimo.
E così ho sentito che era arrivato il momento che stavo maturando da tempo: quello di iniziare a fare declutting, liberandomi da oggetti inutili e vivendo più leggera e felice.
E’ un processo ancora in corso d’opera, non sono di certo arrivata ad un risultato ottimale, ma se guardo me stessa qualche anno fa e mi guardo adesso… grandi passi sono stati fatti!
Essere puliti dentro e fuori significa anche questo, bisogna fare anche uno spazio fisico, tenendo pochi oggetti ma dandogli dignità e valore utilizzandoli, invece che ammucchiandoli. Questo vale un po’ con tutto, scarpe, vestiti, oggetti vari. Inoltre lasciare andare è un esercizio life-changing.
La casa, oltre che minuscola, necessitava di un extreme-make-over : così il secondo trimestre ci siamo ritrovati indaffarati a (auto)costruire il nido, e traslocare. Ricordo questo periodo con infinita dolcezza, perchè ha messo la nostra neonata famiglia al centro di tutto: dei pensieri, delle parole e dei fatti.
Un’altra cosa che apprezzo dell’esser venuta qui è che questo spazio piccolo (40 mq) e molto basic ci ha fatto capire quanto siamo abituati alle comodità e quanto, a fronte dell’abitudine, diamo per scontato e sprechiamo. Per esempio, qui l’acqua la scaldiamo in due modi, o con il pannello solare (siamo o non siamo il paese del sole?) oppure con il termocamino. Tutta la casa viene riscaldata con delle stufe a legna, e la legna che utilizziamo è quella di ulivo, proveniente dalle potature del nostro padrone di casa. Il bagno è esterno, e anche li abbiamo una stufa. Di notte, quando si va in bagno, ci si ricorda che in cielo ci sono le stelle, oppure la luna piena: questo non ha prezzo e sopratutto, senza un comodo tetto sopra la testa, i pensieri e i sogni volano in alto! Ovviamente non è tutto solo molto romantico, significa anche un grosso impegno: d’inverno bisogna tenere accese tre stufe in totale. Inoltre l’acqua calda non è sempre disponibile, per esempio in certe stagioni è raro fare la doccia al mattino (questi inconvenienti si possono naturalmente risolvere con un adeguata progettazione, come centinaia di esempi dimostrano, perchè vivere nella natura oggi è vivere di abbondanza. Per noi tuttavia questo è un nido di passaggio e abbiamo deciso di essere il meno invasivi possibile). Fortunatamente qui nel cuore del Mediterraneo l’inverno è mite 😉
Però che dire, sono veramente grata di questa esperienza perché ciò che mi ha donato è la consapevolezza non solo teorica di non dare nulla per scontato. Perché queste sono le cose che hanno certamente migliorato la nostra vita, ma allo stesso tempo, per l’uso improprio ed egoistico sono la causa dello stato attuale del pianeta. Non so se vivere come stiamo vivendo sia la soluzione migliore, il nostro è un cammino in essere. Quel che so per certo è che la mia vita è cambiata in molti modi, sicuramente da un punto di vista di consapevolezza, di calma ( se dovete essere pazienti per avere l’acqua calda, fidatevi, imparerete la calma) e di gioia: non sarà che uscire dalla porta di casa e avere spazio verde a disposizione, poter mettere una coperta per terra e gioire dei raggi del sole, del canto degli uccelli e dell’incedere della giornata in ritmi più a misura d’uomo abbia effetti positivi???? 😀
Un’altro dono del vivere qui è il poter avere un nostro orto, nel quale per adesso si è applicato di più Matteo ma che per la prossima primavera diventerà terreno anche per me e Mete.
Non vedo l’ora di vederlo raccogliere i pomodori o qualche altro ortaggio e cibarsene direttamente sul posto! Che felice giorno sarà quello!
“Quanto più uno vive solo, sul fiume o in aperta campagna, tanto più si rende conto che non c’è nulla di più bello e più grande del compiere gli obblighi della propria vita quotidiana, semplicemente e naturalmente. Dall’erba dei campi alle stelle del cielo, ogni cosa fa proprio questo; c’è tale pace profonda e tale immensa bellezza nella natura, proprio perché nulla cerca di trasgredire i suoi limiti.”
Tagore
Rainbow Hugs 🌈 24-01-2017