LA COPPIA ☯️: TRASFORMAZIONE 🐛, EQUILIBRI 🏂E CONTINUITA’ 🔄QUANDO SI DIVENTA GENITORI 🐣

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Se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle.✨

Prima di avere quel piccolo fagotto profumato, c’erano due persone (in questo caso una donna ed un uomo, ma poco importa) con tutto il tempo del mondo, da poter dedicare alla scoperta di se stessi come individui e come coppia. L’equilibrio era più o meno semplice, basato su due poli opposti ma che si attraggono. Finché un giorno, uno degli aspetti più piacevoli della coppia, ovvero  il sesso, produce un risultato concreto: un bambino. Dal giorno del concepimento tutto sarà diverso, poiché già in gravidanza ci saranno dei cambiamenti tangibili di priorità e sentimenti, non si penserà più per due, ma per tre. E dal giorno della nascita una vera e propria rivoluzione prenderà atto, un momento di vera evoluzione : nasce un bambino, ma nascono anche una mamma ed un papà, nasce una famiglia. Nella realtà moderna c’è spesso una sorta di timore, di paura, di pregiudizio nei confronti di questo momento nuovo per la coppia, come se con un figlio tutto quello che c’era prima debba scomparire, come se tutto diventasse in qualche modo “peggiore” da un punto di vista di coppia (ma ad onor del vero c’è chi pensa che fare figli sia la fine di tante cose, del viaggiare, di avere spazi personali, di questo e quest’altro).

E’ vero o è falso? Nessuna delle due e forse entrambe. Perché la questione è che è in atto un cambiamento, una metamorfosi, come del resto ne avremo avute anche altre nella vita. Ciò che c’era prima c’è ancora, ma in una forma che necessita di un nuovo equilibrio, che ha un aspetto diverso, che indossa una nuova pelle ed ha un nuovo sapore. Non è necessariamente ne peggio, ne meglio, ma sicuramente diverso. Il primo punto secondo me fondamentale è aver ben presente (per quanto possibile visto che la prima volta non lo si sa) che cosa comporti avere un neonato, quali sono le sue necessità, priorità, etc. Essere ben consapevoli di questi aspetti, ovvero del fatto che – soprattutto la mamma- i primi mesi abbia bisogno di una presenza costante ovvero h24 7 giorni su 7; che sicuramente si dormirà di meno in questa fase dunque si sarà più stanchi, che esiste un periodo di 40 giorni di puerperio, in cui la donna ha necessità di riabilitare il proprio corpo dal parto e allo stesso tempo lo sta offrendo al neonato, tra allattamento, cure e presenza; che le priorità che  vigevano prima del parto non sono necessariamente le stesse nel post parto. Ecco, avere bene a mente queste cose, fa si che la coppia sia più capace di adempiere al proprio nuovo ruolo senza subire l’ansia e l’aspettativa propria o del partner, mettendo da parte l’ego – individuale e di coppia- per il lasso di tempo necessario affinché un nuovo equilibrio si possa instaurare in questa nuova creatura che si sta creando, la famiglia.

Altro aspetto importante è comprendere che affettività, sessualità e presenza possano trasformarsi ed avere nuovi linguaggi, questo potrebbe durare per un periodo o addirittura diventare una nuova forma di espressione costante di amore nella coppia. Del resto la sessualità ha molte forme, fatta di carezze, abbracci, baci, massaggi, gentilezze che possono – ma non necessariamente devono- culminare con l’atto penetrativo. Per esempio, per una neomamma, può essere molto più orgasmico il fatto che il proprio partner le faccia un massaggio con un bell’olio rilassante alla schiena provata dall’allattamento e dal tenere in braccio il neonato, piuttosto che altro. Certo è, che quel massaggio può finire in qualcosa di più sessuale, per la felicità e la soddisfazione di entrambi i partner. La sessualità è un aspetto importante non solo nella relazione ma in generale nell’esistenza di un individuo. Vi sono molti aspetti che sono collegati ad essa, tra le quali un sano rapporto con il proprio corpo, con il proprio io, con le relazioni con gli altri, con il proprio rapporto con l’affettività etc. Una sana vita sessuale è dunque fonte di un benessere – o malessere- nella persona che , qualora genitore, in qualche modo andrà a riflettersi per forza di cose anche nei figli. Inoltre saper vivere la propria sessualità in maniera onesta e consapevole aiuta ad avere una mente attiva ed aperta, perché è un aspetto che se negato porta ad una chiusura anche di pensiero.

Amore vuol dire prima di tutto volere il bene dell’altro: è la gioia di chi amiamo, che ci rende felici. Rendere felici gli altri, ci regala felicità. Questo è per me l’amore. In questa fase di neo genitori la coppia si può dunque riscoprire : troverà nuovi equilibri e soprattutto scoprirà degli aspetti che non conosceva. Per esempio quanto forte è il proprio legame, che affiatamento si ha, i punti deboli e le gli aspetti da migliorare. Di certo capirà cosa è essenziale, in questo i bambini sono davvero maestri, e ne uscirà cresciuta sia come coppia che come individuo. Ci vuole volontà di ascolto e comprensione e, soprattutto bisogna esser capaci di prendere, per un attimo, le distanze dal proprio ego, e dedicarsi con serenità a qualcun altro. 

Per il papà può essere più difficile che per la mamma, perché, per quanto egli possa amare la propria partner ed il proprio pargolo, non è supportato dalla fisicità: egli non ha il grande aiuto degli ormoni che ha invece la mamma. La natura non l’ha proprio predisposto alla paternità, di fatto è una scelta, molto radicale, che egli fa come essere umano. Ho molta stima dei papà che scelgono di essere padri consapevoli, perché se è vero che la mamma ha un grosso carico di stanchezza e responsabilità fisica, ha un supporto di predisposizione a quest’atto, che lo rende più fluido se ci si sa ascoltare; ed è altrettanto vero che il padre compie un grande sforzo emotivo e fisico nel perseguire la propria paternità. Per cui sicuramente anche nella coppia questo aspetto può avere dei riscontri positivi  e negativi, dipende da quanto siamo preparati e da quanto siamo disposti a metterci in discussione o in ascolto l’uno dell’altro. Ecco, sapersi prendere cura l’uno dell’altro, anche e nonostante l’onere dell’accudimento del nuovo arrivato, è una grande trasformazione per la coppia, che creerà un nuovo equilibrio fatto di maggiore consapevolezza, che nascerà dalla capacità di essere presenti in modi (forse) diversi dal passato. 

Donarsi degli spazi come individui per esempio è molto importante. Un po’ difficile per la mamma sopratutto nel quarto trimestre (cioè trimestre post parto) ma con un papà volenteroso tutto sarà possibile! Come coppia noi abbiamo fatto in modo- per quanto più possibile- di mettere i bambini a letto presto e di avere dunque uno spazio per decomprimere a fine giornata e nel quale ritrovarci, per parlare, per coccolarci, per esplorarci o anche solo … per un netflix insieme! Avendone tre adesso di cui una di sole cinque settimane c’è un tempo limite per questo spazio, perché alla fine ci sarà sempre qualcuno da allattare, o un brutto sogno, o altro… ma come dicevo prima è una fase e sappiamo che con il tempo gli equilibri migliorano, i tempi si allungano, i bimbi crescono. Non c’è fretta, meglio vivere il momento seguendone il flow. Per chi ha nonni o aiuti a portata di mano può essere più facile trovare questi spazi, noi ci arrangiamo dato che siamo lontani dalle nostre famiglie. 

Il periodo di astinenza e/o diminuzione di sesso, può essere sfruttata per ritrovarsi in forma nuova o per esplorare nuovi orizzonti. Per esempio si possono fare delle letture condivise interessanti, come sul Tantra, per iniziare con la teoria e finire poi con la pratica quando possibile. Si possono passare dei momenti a respirare insieme facendo un po’ di yoga o acroyoga, si può imparare a fare un massaggio.. insomma… ci sono tante alternative. Credo che la cosa fondamentale sia non viverla come una privazione ma come un naturale momento di assenza, una piccola parentesi fisiologica che non necessariamente deve essere un qualcosa di negativo ma può- e anzi deve- essere un opportunità di nuovi equilibri e scoperte sul proprio partner e se stessi. 

Infine, noi non abbiamo nessuna bacchetta magica, abbiamo i nostri alti e bassi, i nostri momenti di crisi, incomprensioni, discussioni, chiusura, ma l’importante è sapersi fermare e prendersi per mano, valutare quanto dei nostri disagi provengano dalla stanchezza e ricalibrare tutto con calma e amore. Avere figli, soprattutto tre piccolini come nel nostro caso è molto, molto impegnativo; è un grande dispendio di energie e di tempo, di cui il nemico numero uno è la stanchezza. Esserne consapevoli è già un grande passo in avanti. 

C’è molto da dire su questo argomento, dunque

To be continued ➡️

Rainbow Hugs 🌈 15-10-2019

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