La Gravi-Danza è un momento molto particolare.
Come donna ti riscopri in forma diversa, accogli la vita e la nutri dentro di te. Qualunque sia il modo in cui ci sei arrivata, è probabile ti toccherà nel profondo, sarà intensa emotivamente e fisicamente.
La gravidanza, al pari di altre cose che ci accadono viene oggi trattata quasi alla stregua di una patologia, e non come un evento fisiologico per cui la donna è assolutamente progettata, come tutte le femmine di mammifero. A parte alcuni casi che restano una percentuale minima, difatto le gravidanze sono tutte fisiologiche. Ma l’iter è pesantemente medicalizzato. Esami su esami, visite inutili, figure inutili (ginecologi) il tutto perchè è stato industrializzato, reso sicuro per gli operatori e soprattutto meccanizzato per la praticità dei numeri. E, diciamocela tutta, perchè si fanno dei bei soldini a fare otto-dieci ecografie e relative visite… Figure come l’ostetrica ricoprono un ruolo di pseudo segretaria del ginecologo, che, quasi sempre maschio, è quello che avrà parola su tutto.
Io ho scelto- come molte altre donne oggi finalmente fanno- di vivere la gravidanza in modo diverso.
Mi sono informata e così mi son fatta la mia idea.
Ho contattato un’ostetrica e questa mi ha dato le linee guida dell’OMS e del ministero della sanità. E’ una lista molto breve, qualche esame del sangue, 2-max 3 ecografie (traslucenza-morfologica sono quelle che ho fatto io) ed esami delle urine a cadenza regolare. Non sono stata visitata, non ho mai aperto le gambe in faccia a nessuno, sono stata controllata solo all’avvicinarsi del parto dalle ostetriche che mi stavano seguendo. Le ostetriche erano anche quelle che controllavano il battito del bimbo tutte le volte che ci incontravamo.
Mi sono sentita sana, capace e protetta. L’unica cosa che ho dovuto fare visto che sono arrivata alla 40esima settimana è stato un tracciato e MY GOD!: andare in ospedale in quell’ambiente caotico, con il personale che ti tratta alla stregua di un numero-oggetto è stato orrendo. Il ginecologo che era scandalizzato dalla mancanza dei 1000 e uno esami che lui avrebbe fatto e il conseguente sermone. Come se uno che fa una scelta diversa debba necessariamente essere un mentecatto, uno che non si è informato, uno che non sa quello che fa, o peggio ancora, uno che vuole fare del male a se stesso e al bambino. Scegliere in maniera differente è ormai, nell’era del global sheeps talmente fuori dagli schemi che li metti davvero in crisi. (questo avviene anche con la mia alimentazione…).

I bambini sanno quando arrivare, ci scelgono dalle stelle proprio quando non ci stiamo più tormentando. Almeno questo è quello che è successo a me. Dopo un aborto spontaneo nel 2012 avevo sofferto e desiderato quella cosa che, una volta persa lo sapevo bene, desideravo molto. Ma ovviamente le cose non funzionano così. Succede poi che quando meno te l’aspetti, accade. Così è stato, quando ero completamente assorbita dal mio lavoro (chef in un ristorante vegano) e nel tempo libero praticavo acroyoga come una scimmia impazzita! Ero nel bel mezzo del mio anno fruttariano e l’idea della maternità (dopo anni) non mi sfiorava lontanamente… e BOOM ero incinta!!!! Non potevo crederci e nello stesso tempo ero così sicura che fosse vero e che il periodo fosse quello giusto; che nulla di male potesse succedere. Che tutto fosse perfetto.
Rinunciai, tuttavia, ad un impegno professionale assai stimolante ma faticoso nel primo trimestre: cucinare ad una immersion di acroyoga! Scegliemmo, con il mio compagno, di pensare “in tre” anzichè “in due”, fin da subito.
La gravidanza è stata così meravigliosa. Ero così rilassata, sicura di me, felice, fiduciosa di me e del mio bambino; con la “o”: questo l’ho percepito quasi da subito ma saputo.. solo dopo il parto. L’attesa, non svelata, fu realmente magica! Ero (e sono) così innamorata di Matteo, così profondamente connessa a lui e così eccitata dall’idea che presto saremmo diventati genitori!
Ho avuto una gravidanza fully vegan, principalmente raw e percorso un sentiero bellissimo con la Doula e due ostetriche. La cosa che più mi ha annoiata durante la gravidanza è stata che dopo la prima domanda, cioè se conoscevo il sesso del bambino, arrivava la seconda, cioè se l’avrei cresciuto come vegan. No guarda, mentre io e Matteo ci mangiamo le banane, al bimbo daremo bistecche di brontosauro…. -_-.
Comunque non fatevi fregare: la gravidanza è una cosa vostra, ed è NORMALE. Una cosa sana e fisiologica. Io nonostante le paure date dal precedente aborto non ho mai dubitato che non mi servisse tutto quello che cercano di rifilarci. Ci serve solo una brava ostetrica ed una brava doula e qualche altra mamma con cui condividere questo meraviglioso percorso. Quando dico questo è implicito che la salute mia e soprattutto di mio figlio sono per me una questione MOLTO importante, ma ci sono tanti modi per occuparsi della salute e non saranno dieci ecografie a cambiare il corso delle cose.

Potrebbe farvi piacere leggere questo articolo di Terranuova sulle linee guida dell’OMS.
“Di solito sostengo che le donne incinte non dovrebbero leggere libri sulla gravidanza e il parto. Il loro tempo è troppo prezioso. Esse dovrebbero, piuttosto, guardare la luna e cantare per il loro bambino nel grembo materno.”
Michel Odent
Rainbow Hugs 🌈 19-01-2017