PARTO IN CASA 🏡 : NASCITA DI ALMA 🌸 LUNA 🌕MAKAWI ✨

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“Se avete capito cos’è lasciarsi andare, l’abbandono, se tutto, nel vostro corpo, è aperto, libero, disteso e, particolarmente, la bocca, la gola, le mani, gli occhi allora non dovete fare proprio niente.
Se non lasciar fare, lasciare nascere il bambino.
Basta non fare opposizione, non spaventarsi, né irritarsi della forza, della frenesia che il bambino mette a voler nascere.
Infine, supremo sacrificio, abnegazione totale, bisogna dirgli dentro di sé sì, lasciami.
La vita, la tua vita è là, davanti a te.
Prendila.”
F. Leboyer

Nei giorni precedenti il parto della mia bambina, ho preparato, come con tutti i miei figli, dei disegni e delle frasi che potessero aiutare me e lei durante il passaggio dal ventre alla terra. Fare questo genere di affermazioni positive aiuta a concentrarsi sulle fondamentali, permette di ritagliare uno spazio proprio ed infine infonde fiducia sulle capacità nostre e del nostro bambino. Ho usato anche delle carte fatte per un bellissimo progetto da amici salentini, le trovate qui. Mi sono goduta, per quanto un po’ fossi provata da stanchezza, afa e calore di agosto, quelli che sapevo essere gli ultimi giorni nei quali il mio corpo avrebbe avuto quella forma rotonda, morbida, carica di vita. L’ultima volta in cui due cuori battevano dentro di me. L’ultima volta in cui avrei traghettato polvere di stelle su questa terra. Un sapore dolce amaro, ma anche tanta voglia di conoscere questa creatura che si è manifestata a me in modo chiaro e meraviglioso (leggi qui ).

Il parto di Alma Luna Makawi è stato meraviglioso, rispettato, coccolato, ed è avvenuto nella sacralità e nell’intimità della nostra casa, all’alba del 25 agosto. La sera prima eravamo in spiaggia e dopo aver nuotato e giocato con Mete e Rumi, mi sono seduta in spiaggia, e Alma si muoveva tantissimo. Il pensiero del parto era lontano da me, avevo avuto dei prodromi intensi qualche giorno prima, ma il pomeriggio precedente avevo visto le ostetriche e non c’erano segni evidenti di un parto imminente. Inoltre il presunto termine era il 1 settembre, cioè otto giorni dopo.  Mentre stavamo raccogliendo le cose per rientrare a casa, ho sentito una scossa, una fitta forte, e Matteo ridendo si mette a urlare “c’è un dottore in sala?” io e i bagnanti vicini con i quali avevamo chiacchierato un po’ ci facciamo delle grasse risate, e la cosa finisce li. Rientriamo a casa, prepariamo la cena, mangiamo (io come un lupo) e poi metto a nanna i bambini. Alle 21.30 sento una contrazione, poi un ‘altra ed un altra. Fin da subito mi appaiono diverse, ma ancora sono tranquilla. Mi scarico una app per segnare le contrazioni… che sono regolari a 5 minuti di distanza con una durata di 1 minuto circa. Sento che sta per nascere la mia bambina, ma sento anche che è presto e con calma cammino fuori sotto le stelle, ascoltando delle canzoni della playlist che ho preparato per il travaglio, in particolare ascolto Parade di Kevin Morby. Verso mezzanotte mi convinco che potrebbe davvero iniziare il travaglio, così chiamo le mie ostetriche, Francesca ed Alessandra, che sono alla notte della taranta. Partono subito nonostante il caos delle 150.000 persone che sono all’evento. Nel frattempo chiamo anche la mia amica Annalia, una terapeuta ayurvedica oltre che una delle persone più care a noi qui dove viviamo, e anche lei si mette in auto. Mando a letto Matteo e gli dico che ci vedremo più tardi.  Verso l’una arriva, e proprio mentre arriva, nel cielo sorge una luna calante luminosissima e stupenda sullo sfondo, e io mi sento felice. All’una e mezza arrivano anche le ostetriche.

Mi visitano e mi dicono che sono a 3 cm: da li mi rilasso e le contrazioni iniziano a diventare sempre più intense e ravvicinate. Siamo nel salone di casa, tra lume di candela, e tra una contrazione e l’altra parliamo, organizziamo. Annalia mi ha preparato dei pinda caldi e mi massaggia con quelli sulle lombari e sul basso ventre: è li che sento tutte le contrazioni, a differenza degli altri travagli, è tutto concentrato nel ventre. Mi sento a mio agio a quattro zampe, oppure abbracciata alle ostetriche, oppure sotto il getto caldo della doccia. Cantiamo insieme e vocalizziamo man mano che le contrazioni salgono di intensità. Nel frattempo è arrivata anche Tania, una amica fotografa che si occupa di newborn ma con il sogno nel cassetto di assistere un parto, che silenziosa e discreta, documenta il nostro percorso per portare Alma Luna Makawi sulla Terra. Dopo due ore e poco più sono a 8-9 cm: da li inizia la fase più intensa.

La mia voce si fa sempre più potente, e Mete e Rumi si svegliano proprio prima della fase espulsiva (i bambini sanno, se avete letto il libro di Verena Schmid – Venire al mondo e dare alla luce c’è proprio un capitolo dedicato a questo!) e anche Matteo, che si occupa un po’ di loro. Dopo un po’ però sento la necessità di avere Matteo vicino a me: la bambina sta arrivando, è pronta e siamo nella fase delle spinte: ho bisogno delle sue mani da stringere, ho bisogno di sentire il suo corpo solido sorreggermi e sostenermi mentre le ostetriche mi aiutano a vocalizzare durante le contrazioni. Ad un certo punto mi ritrovo a carponi, una posizione che mai avrei pensato potesse appartenermi, e invece, ogni parto è una storia a se e la donna scopre durante il viaggio di cosa ha bisogno, e quanto è bello aver la libertà di poter seguire il proprio istinto e le proprie necessità. Quando c’è la fase dell’incoronamento della testa, mentre spingo e urlo, Matteo mi legge e mi sussurra le frasi che ci sono sul muro , e ogni parola mi aiuta a concentrarmi su quello che sto facendo. Sento che la mia bambina sta per arrivare : non ci posso credere! Ad un certo punto la testa è fuori e io posso toccarla con la mia mano: è una sensazione unica, indescrivibile. Altre due spinte e Alma Luna scivola fuori, viene presa dal papà e poi passata a me. Ci guardiamo per la prima volta. Ha gli occhi grandi, come Mete. In effetti, sembra la copia di Mete, solo che ha molti più capelli. Alma Luna Makawi, nata alle 4.54 del 25 aprile, 3.4 kg di puro amore. La mia bambina. L’elemento femminile che arriva a completare la nostra famiglia. Rumi è curioso ma anche un po’ sulle sue: la osserva dal divano senza proferire parola. Mete invece, alla domanda di Annalia se vuole vedere la sorellina, le risponde che no, è troppo emozionato per andare a vederla. Quel bambino non finirà mai di stupirmi!

Con calma mi metto sul divano e Alma si attacca subito: resterà attaccata al seno per due ore. Nel frattempo avviene il secondamento della placenta, che teniamo ancora attaccata ad Alma mentre le ostetriche effettuano il prelievo che porteremo poi in clinica per verificare il gruppo sanguigno della bambina. Come con Rumi faremo un mini lotus, dopo tre ore tagliamo il cordone. Non me la sono sentita di fare il lotus avendo già altri bambini di cui occuparmi, non me lo sentivo pratico avere anche la ciotola con la placenta. Sono comunque felice di aver fatto il mini lotus, il cordone ormai non pulsa più quando lo tagliamo. Poi le ostetriche pesano e misurano Alma. I bambini nel frattempo sono crollati e stanno dormendo nel nostro lettone insieme. Verso le nove se ne vanno anche le ostetriche e le amiche, e restiamo solo noi. Io vado a letto con Alma ma ho troppa adrenalina in circolo e non riesco a dormire, osservo la mia bambina, la annuso, la tengo stretta a me. Ci coccoliamo a vicenda. Matteo mi prepara qualcosa di buono da mangiare, e nel frattempo si svegliano i bambini, che sono già entusiasti della sorellina, Rumi in particolare modo la bacia e la abbraccia, Mete invece mi fa mille domande, sul perché sia così piccola, sul perché vuole la tetta, sul perché non è più nella pancia etc. Mi coccolo con la frutta del nostro giardino, in particolare i nostri fichi.

Il giorno dopo vengono i nostri amici musicisti, una coppia di zii acquisiti per i nostri figli, che ci portano una tonnellata di moussaka vegan con la quale sfamarci per più di un pasto e sgravandoci così dell’onere di cucinare per qualche tempo, mentre la nostra amica Annalia torna due giorni dopo per aiutarci con i bambini così che io e Matteo possiamo fare altro. Questo è ciò di cui una neo mamma, e un neo papà hanno bisogno: supporto, che, come si suol dire “it takes a village”. Non servono regali, non servono bigliettini, servono abbracci, pasti, sostegno, aiuto concreto. Questo è ciò che aiuta ed è necessario, questo è ciò che manca davvero in questa società individualista dove la famiglia non vive più l’abbraccio della comunità che le sta intorno. La mamma ha bisogno di riposo e tutte le sue energie vanno nella cura del nuovo arrivato, il papà sostiene la mamma e a suo volta necessita del sostegno della famiglia- naturale o acquisita – per restare in forma. Io sarò per sempre grata a queste persone che ci hanno aiutato in questi momenti delicati e potranno contare sulla mia presenza quando sarà il momento.

Benvenuta Alma Luna Makawi, ti amiamo tantissimo, grazie per averci scelti 💚 

Il nome Alma deriva dall’omonima parola latina tratta  dall’aggettivo latino almus (dal verbo alere “nutrire, far crescere”) e significa “colei che nutre, colei che ristora”. Tutto in lei è spontaneità, generosità, fiducia nei confronti della vita e della natura. Sensuale e stravagante, conduce una vita ricca di passioni e avvenimenti. Il nome Makawi è un nome Sioux e significa “generosa, amorevole”.

 

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Foto Pantarei Tania Buccoliero

Non assomiglia affatto a un bambino più grande, è completamente un’altra cosa.Un essere magico. E gli occhi.La bambina spalanca su di lui uno sguardo chiaro.Uno sguardo cosmico. E’ allora che lui lo capisce. I bambini appena nati sanno tutto.Sanno chi sono, da dove vengono.Sanno dove vanno.Conoscono la strada.Hanno memoria del passato, e possiedono il futuro.I bambini appena nati hanno la memoria del Cielo.Se lo ricordano,visto che l’hanno appena lasciato.Sanno tutto.Poi, man mano che crescono, questa memoria la perdono, e il loro sguardo diventa sempre meno saggio, sempre più innocente. da La luna sporca di Dina Ravaglia 

post sui parti precedenti: Rumi  e Mete 

Le mie amatissime ostetriche: Francesca e Alessandra

Rainbow Hug 🌈 17-09-2019

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