WANDERLUST FAMILY EPISODIO 6: WILD CAMPING CON PANCIONE E NEONATO

CASCATA, NATURA, BOSCO, CAMPEGGIO LIBERO, LIBERTA', NATURA, FAMIGLIA, BAMBINI, NEONATO, INCINTA, GRAVIDANZA, VEGAN, VIAGGIARE, WANDERLUST, OUTDOOR, FELICITA'
CASCATA

Avvertenza: non vi sveleremo la località , perchè certi luoghi è meglio non pubblicizzarli troppo 😝

 

Seppure il luogo sia paradisiaco e uno dei punti focali di questo post, il vero focus è stata l’avventura in campeggio libero con i nostri piccoli! Uno di 14 mesi e l’altro nel pancione :D. Io e Matteo abbiamo sempre amato il campeggio, e da ragazzi, seppur non ci conoscessimo, abbiamo più o meno fatto le stesse esperienze dato che vivevamo entrambi in montagna. Con gli amici si andava a campeggiare nei boschi, dopo aver fatto sentieri e percorsi di montagna, riscaldandosi la sera con i falò sotto un cielo di stelle (avete idea di come è bello il cielo senza inquinamento luminoso?). Certo bisogna farlo in maniera coscienziosa : prima di tutto, lasciare il luogo così come si è trovato, inserirsi in punta di piedi e comportarsi in maniera non invasiva, fare un falò solo se in grado di gestirlo e se si ha una certa esperienza, saper scegliere dove dormire, portare poca roba, non lasciare nessuna traccia del passaggio umano (la monnezza portatevela a casa, per essere chiari).

A luglio 2017 siamo andati per tre giorni in un luogo che mi aveva segnalato una cara amica, nel parco del Pollino, Appennini meridionali. Una cosa posso dirla: son nata sulle Alpi e ci ho passato molti anni, ma gli Appennini sono davvero stupendi, a prescindere da dove vai. Piccoli borghi abbarbicati, una montagna gentile, che arriva ad avere il profumo del mare e gli odori del sud. Luoghi incantevoli, che voglio esplorare sempre di più. Comunque ci siamo messi in auto, tanto cibo vegan, una tenda, un materasso gonfiabile (eh si, son passati i tempi in cui mi bastava il sacco a pelo, col pancione di quasi sette mesi poi, mission impossible), i pannolini lavabili sufficienti per la gita, lenzuola e poco altro. La tenda che abbiamo usato è una tenda a due posti che è davvero piccola ma pratica da montare, la usavamo quando ancora non avevamo bambini per andare a dormire la notte in riva al mare d’estate ;).

Così partiamo e dopo un paio d’ore iniziano i boschi. Se devo essere sincera, un po’ eravamo in fuga. Io ero incinta di quasi sette mesi e da noi faceva caldissimo, erano giorni che non tirava un filo di vento e le temperature erano eccezionalmente alte. Più aggiungete la temperatura corporea di una gravida, ecco: potete fare verdure alla griglia sul panzone. Quindi decidiamo di muoverci e cercare un po’ di fresco. E man mano che ci avviciniamo ai boschi la temperatura si fa più piacevole, seppur fa sempre caldo, almeno c’è l’afa e il verde aiuta a stare bene. Troviamo un posto dove mettere l’auto e prendiamo un sentiero. Non possiamo credere ai nostri occhi: pochi passi e siamo già in paradiso e seppur siamo a luglio non c’è nessuno!!! Non potete capire la gioia. Ci accoglie una bellissima cascatella, libellule dai colori incredibili, verde tutto intorno e un paesaggio incantevole.

Dopo aver seguito un piccolo sentiero, arriviamo in una piccola radura, perfetta per piantare la tenda e far giocare Mete nell’acqua: non è molto alta e ci sono dei piacevoli ciottoli. Nell’acqua ci sono tantissimi girini, si sente il canto degli uccellini, il vento tra le fronde degli alberi: tutto è perfetto! Mete si diverte tantissimo e noi ci rilassiamo. Verso sera Matteo prepara il falò, Mete ne è entusiasta (i bambini sono ipnotizzati dal fuoco, del resto è uno degli elementi primari), prepariamo patate alla brace, ci gustiamo la cena e presto crolliamo a nanna, non prima però di aver visto una bellissima luna quasi piena e tantissime lucciole!!!! Il paesaggio è fiabesco, ci sono i suoni ovattati della natura di notte, il gorgoglio dell’acqua che scorre, il crepitio del fuoco, il chiarore lunare e le luci che parlano d’estate delle lucciole. Mi sento grata.

Qualche ora dopo mi sento meno grata. Matteo si è addormentato fuori, davanti al falò, e io mi sveglio praticamente per terra con Mete nella tenda: il materasso si è bucato!!!! La prendo malissimo, non so perchè (saranno gli ormoni), sveglio Matteo, mi lagno un po’, e poi torno a dormire, del resto son tipo le 2-3 di notte. Il giorno dopo ci svegliamo, lasciamo li la tenda e le nostre cose e con l’auto andiamo al paesino più vicino, per cercare di trovare un materasso. Ovviamente non lo troviamo -_-, però caso vuole che è giorno di mercato (d’altri tempi)  e troviamo una bancarella con casalinghi, raccontiamo il nostro problema al titolare e lui ci trova sotto una scatola polverosa del furgone un antico kit di riparazione. Galvanizzati, con quello e delle cipollone locali che vogliamo fare alla brace per cena, torniamo alla tenda. Matteo prova a riparare il materasso ma nulla, non funziona… così guardando su google map vedo che c’è un piccolo centro commerciale a circa 20 km. Per fare questi 20 km ci abbiamo messo più di un’ora. Su e giù da un montagna, di nuovo su e di nuovo giù, lungo stradine strettissime e senza traccia di altri automobilisti. Paesaggi di boschi alternati a prati. Finalmente arriviamo a questo centro commerciale e grazie al cielo troviamo un materasso gonfiabile. Rifacciamo l’ora di strada e torniamo al nostro accampamento. La giornata passa tra pisolini, bagni nell’acqua, cibo e coccole. Alla sera un’altro falò e finalmente una notte comoda, oltre che bellissima.

Il giorno dopo ci godiamo ancora il luogo e arrivano anche altre persone (è domenica) tutte tranquille e non troppe. Dopo pranzo ce ne torniamo verso casa. Morale della favola: tutto è possibile. Anche dormire per terra col pancione ;).

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E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene.
William Shakespeare

Al prossimo viaggio!

Rainbow Hugs 🌈

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