ZERO WASTE ♻️ ALCUNI SUGGERIMENTI 🎈

Come tutti i percorsi della Vita, anche quello zero waste comporta, strada facendo, scoperte, ripensamenti, assestamenti, certezze e dubbi. Come ogni cammino è fatto di alti e bassi, e , con il senno di poi, ci sono cose che vorremmo aver saputo prima… Come ogni cosa della mia vita, l’ho affrontata con entusiasmo, a volte forse troppo intenso… per poi trovare un approccio più equilibrato. 

In questo post cercherò di racchiudere quello che è- a mio avviso- essenziale e realisticamente applicabile, e cosa è invece un po’ figlio “dell’aspetto cool” dello zero waste, che, in definitiva, non serve a nulla, oppure all’aspetto psicotico di certi approcci estremi. 

Cose che non compro più: 

– shampoo e balsamo in bottiglia 

– docciaschiuma in bottiglia 

– dentifricio in tubetto di plastica (a volte compro tubetti di alluminio, tipo questo )

– detersivi per la lavatrice in bottiglia 

– ammorbidenti per la lavatrice in bottiglia

– spazzolini denti usa e getta 

– creme, cremine, cremette, varie: uso due tre prodotti di qualità and that’s it!

– frutta e verdura in packaging (a parte le banane biologiche, che, mio malgrado, trovo così per averle bio e fairtrade)

– cibo confezionato in plastica ( qualcosa compro, ma molto poco e solo perché necessario, vedi per esempio confezioni di alghe, di proteine vegan in polvere, etc.) 

– detersivi per la pulizia della casa di varia natura (anticalcare, bagno, cucina, vetri etc)

– abbigliamento nuovo 

– assorbenti usa e getta 

Cose che compro: 

– shampoo solido 

– dentifricio in vetro o alluminio 

– spazzolini in bioplastica con testina sostituibile ( questi )

– materie prime per fare detersivo in polvere autoprodotto (sapone marsiglia, perborato, bicarbonato) 

– acido citrico (lo uso per fare uno spruzzino generico con cui pulisco TUTTO, dai piani cucina, ai vetri, al bagno, etc, inoltre ci faccio l’ammorbidente per la lavatrice). 

– detersivo in strisce oppure ecoegg (adesso stiamo usando quest’ultimo e ci troviamo benissimo)

– cibo sfuso da mettere nei sacchetti riutilizzabili di tessuto (verdure, semi, legumi, frutta secca, frutta, etc)

– vestiti usati (quasi il 100% del nostro abbigliamento viene dal circuito del second hand… ultimamente ho anche iniziato ad acquistare dell’intimo che proviene da fondi di magazzino quindi nuovi). 

–  scarpe, giacche, fazzoletti, tovaglie, lenzuola, coperte, piumini (vegan), etc 

– oggetti in generale per la casa: bicchieri, piatti, posate, sedie, qualsiasi cosa che vi possa venire in mente: valutiamo sempre prima l’opzione usato, in negozio e/o su subito.it. Anche la lavatrice è usata, il portabagagli da mettere sul tetto dell’auto, le bici dei bambini, il passeggino, il lettino, la macchina fotografica, i pneumatici dell’auto: rigenerati, e via di questo passo. 

– i giocattoli dei bambini: cerchiamo sempre di regalare solo a feste come compleanni e natale, e valutiamo sempre una parte nell’usato, in base a ciò che troviamo ci regoliamo poi nel nuovo. 

In generale quello che ho imparato è che il riuso è sempre la scelta migliore, no matter what! E’ dunque doveroso valutare sempre l’opzione riutilizzo, perché, anche se super eco, un prodotto nuovo è pur sempre un qualcosa in più che viene prodotto, ed inoltre è stata comunque consumata dell’energia per produrla, fossile o rinnovabile. Quindi, ora mi pento della mia fobia della plastica iniziata 5-6 anni fa in cui ho iniziato a buttare e regalare tanti contenitori in plastica: Se questa scelta rimane la migliore nel cibo (preferisco che, anche se “plastica per alimenti” , il mio cibo non venga a contatto con la plastica e dunque scelgo vetro o metallo, o fibre naturali come bamboo o cocco), per tante altre cose è solamente uno spreco, quindi meglio tenerle e trovargli una seconda vita. Riuso vale anche per i barattoli di vetro in cui conservare i cibi, se è vero che in alcuni casi è necessario comprarli per avere le giuste dimensioni, in altri casi meglio evitare l’ansia da dispensa Instagram friendly, e meglio optare per il riuso di barattoli di vetro che ci capita di comprare contenenti cibo oppure facciamo scambio con i nostri amici. In generale quello che ho imparato è che il riuso è sempre la scelta migliore, no matter what! E’ dunque doveroso valutare sempre l’opzione riutilizzo, perché, anche se super eco, un prodotto nuovo è pur sempre un qualcosa in più che viene prodotto, ed inoltre è stata comunque consumata dell’energia per produrla, fossile o rinnovabile. Quindi, ora mi pento della mia fobia della plastica iniziata 5-6 anni fa in cui ho iniziato a buttare e regalare tanti contenitori in plastica: Se questa scelta rimane la migliore nel cibo (preferisco che, anche se “plastica per alimenti” , il mio cibo non venga a contatto con la plastica e dunque scelgo vetro o metallo, o fibre naturali come bamboo o cocco), per tante altre cose è solamente uno spreco, quindi meglio tenerle e trovargli una seconda vita. Riuso vale anche per i barattoli di vetro in cui conservare i cibi, se è vero che in alcuni casi è necessario comprarli per avere le giuste dimensioni, in altri casi meglio evitare l’ansia da dispensa Instagram friendly, e meglio optare per il riuso di barattoli di vetro che ci capita di comprare contenenti cibo oppure facciamo scambio con i nostri amici. 

Un’altra cosa è che nel mondo dello zero waste ci sono dei prodotti fighissimi, etici e sostenibili, e nessuno lo nega, ma in alcuni casi sono o molto costose (perché di nicchia o perché per avere una filiera etica per forza i costi sono più alti) oppure un po’ inutili, per esempio il barattolo per mettere via le lamette del rasoio di acciaio… possiamo usare un qualsiasi barattolino di vetro, non credete? Più in generale devo dire che tutti i prodotti sono sempre molto, molto validi, e quindi bisogna un po’ entrare nell’ottica del: riuso,consumo meno, e quindi quando faccio un acquisto posso spendere qualche euro in più. Magari non sempre possibile, ma in linea di massima come equazione funziona molto bene! 

Il luogo dove far più attenzione, a mio avviso, è la cucina, il luogo dove più di tutti si acquista con frequenza (cibo) e dove se ci si fornisce principalmente al supermarket si è vittime di packaging insostenibili. Quindi cambiare piano piano abitudini a partire da li, cercando quello che è più sostenibile e applicabile per noi, è un ottimo passo per cambiare tanto! 

E’ importante contestualizzare sempre e ricordarsi della propria, singola realtà: non tutti abbiamo accesso alle stesse risorse, e quindi ognuno fa il proprio percorso, che non è ne giusto ne sbagliato, semplicemente è la personale esperienza fatta di compromessi ed adattamenti in un mondo che non è ne perfetto ne tanto meno zerowaste. Per ricapitolare, siamo zerowaster in un mondo non zero waste, quindi possiamo solo (ma che è tanto) fare quello che riusciamo a fare con i nostri sforzi! Ricoridamoci poi, che non sempre la scelta più comoda o più facile è quella zerowaste, è più probabile invece il contrario: le mandorle che ti raccogli per esempio vanno sgusciate prima di usarle, oppure l’insalata a km0 te la devi coltivare nell’orto, e per questo occorre tempo e impegno. Sono questioni di priorità, ognuno trova le proprie, e dunque le fatiche si trasformano in piaceri e soprattutto stili di vita! 

Quindi ecco, non facciamoci prendere dall’ansia della perfezione e soprattutto non facciamo paragoni, piuttosto prendiamo spunti e ispirazione da tutte quelle meravigliose realtà a cui possiamo avere accesso attraverso i media, ricordandoci che una foto o un video NON sono una vita intera e sono solo una piccola finestra sulla realtà di ognuno! 

Se vuoi leggere i miei post precedenti, vedi qui e qui, o qui e qui 🙂

qui trovi invece articoli con il mio tag zero waste

Rainbow Hugs 🌈 4 dicembre 2020 

2 commenti su “ZERO WASTE ♻️ ALCUNI SUGGERIMENTI 🎈”

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