EDUCARE I BAMBINI 👧🏽👦🏾👶🏿 ALL’AMORE 💚 PER IL CIBO 🍉

L’educazione dei nostri figli passa anche – e soprattutto- attraverso il cibo. La tavola è stata il punto di partenza della più grande rivoluzione della mia vita: prima di tutto, è da li che ho scoperto che cosa è vero e cosa non lo è. Ho scoperto le infinite menzogne che mi hanno raccontato per tanti anni, ho liberato dalla cecità i miei occhi. La rivoluzione parte dal piatto ma poi si diffonde come una ventata di verità in tanti altri aspetti. Una delle prime questioni, per me importantissima, è far capire ai nostri figli come nasce il cibo. Non è quella cosa che si trova così, messa dalla fatina invisibile sugli scaffali dei supermercati. E’ un qualcosa, che si coltiva con fatica ed impegno e, soprattutto, risorse. E’ un qualcuno, che si sfrutta e si uccide, senza dargli libertà di scelta e dignità di compassione. Il cibo non è quella cosa che c’è sempre, anche se gli scaffali tendono a farcelo pensare, i mirtilli a gennaio non cresceranno mai, potranno solo essere trasportati dal Cile in un viaggio senza senso che rappresenta la follia di questa nostra società attuale. Il cibo non cresce a prescindere. 

A volte viene di più, a volte viene di meno. A volte ci volevano più piogge, altre più sole. A volte escono più buone, altre no. Oppure possono esserci sempre, tutte uguali, senza sapore e con colori lucidi di finta salute, gonfiati da veleni invisibili che si insinuano nelle nostre vite, nei nostri corpi, ammorbando non solo le acque, l’aria e le terre in cui viviamo ma anche i nostri animi e i nostri pensieri, per non parlare dei nostri corpi. Con il cibo, se vuoi, puoi imparare i ritmi della natura, le stagioni, i cicli della luna, i minerali e le composizioni chimiche del terreno, gli insetti che vivono e convivono con le piante, i fiori, le erbe, i tipi di nuvole, i venti e i ritmi delle piogge. 

Con il cibo, puoi imparare che cosa è la salute, che cosa ci fa bene e cosa no. Che sostanze si trovano in un determinato frutto, piuttosto che un ortaggio. Che cosa fa crescere i muscoli? Che cosa aiuta il cervello? Che cosa ci procura buonumore? Che cosa ci da l’energia per correre, saltare, arrampicare? Puoi scoprire la gamma dei sapori, infiniti ed unici, e dei colori, infiniti e meravigliosi, che solo Madre Natura può creare e donare nella sua immensa abbondanza. Con il cibo, puoi imparare la trasformazione: da seme, a germoglio, a piantina, a frutto. Puoi trasformare quel frutto, lo puoi cuocere, abbinare, condire, ed infine gustare. 

Come posso far amare il cibo ai miei figli? Direi con la verità, la partecipazione e l’esempio.

La verità, ovvero rendendoli davvero consapevoli di quello che stanno mangiando. Ai genitori che fanno una scelta vegana spesso viene fatta la critica che “non puoi obbligare i tuoi figli a mangiare quello che vuoi tu”. Ma questo di fatto avviene invece al contrario: nessuno mi ha mai spiegato cosa fosse la carne, come arriva in tavola, il dolore e la sofferenza che comporta e il male che fa alla mia salute. Nessuno mi ha spiegato che la mucca al pari di qualsiasi altro mammifero fa il latte solo per il suo cucciolo, mi hanno invece fatto credere che le esce così spontaneamente mentre vive in fantomatici prati verdi di montagna, foraggiata da fiorellini con arcobaleni all’orizzonte. 

Nessuno mi ha raccontato come vengon depredati i nostri mari, di come i pesci agonizzano soffocando lentamente sulla coperta di una nave. Ecco, io questo ai miei figli, con termini adatti a loro ma non per questo meno reali, lo dico. E se fino ad una certa età è pur vero che ho deciso io per loro, adesso sono capacissimi nonostante la giovane età di decidere per se stessi. Saranno vegan per sempre? Non mi è dato sapere, ne è il mio scopo (magari il mio sogno si, certo): voglio che abbiano una mente critica qui, adesso, nel presente che è la mia realtà più vera. 

La partecipazione: non sempre fattibile, sicuramente più impegnativa che cucinare e portare in tavola, ma certamente più produttiva da un punto di vista di consapevolezza dei bambini, che più di tutti imparano dal fare, più che dal parlare. Così imparano tantissime cose, sia da un punto di vista psicomotorio, che di conoscenza della materia, delle forme, delle consistenze, delle tecniche e dei risultati. Il cibo non è quella cosa che arriva a tavola fatta e finita, ma il risultato di un processo al quale si è partecipato (per i più fortunati dalla raccolta nell’orto). Si imparano anche provenienze, sostenibilità, lavoro equo solidale; si impara ad usare gli attrezzi di tutti i giorni, si impara ad ascoltare e collaborare; si impara ciò che è pericoloso e ad agire con prudenza; si impara a stare insieme e prendersi cura degli altri, anche attraverso la preparazione di un piatto.

L’esempio: non possiamo pretendere che i nostri figli mangino quello che noi stessi non vorremmo mangiare. Dunque se si vuole che i propri figli mangino cibi sani e salutari, bisogna essere i primi a farlo, perché se c’è una cosa che non funziona è l’ipocrisia. Per fortuna si può mangiare sano e con gusto a prova di piccoli e grandi (e se vuoi scoprire come, nel mio ebook puoi passare una settimana nella nostra cucina dalla colazione alla cena più tante ricette extra, oppure trovi tante ricette in rete e qui nel blog nella mia sezione ricette ). E’ bene avere sempre a portata di mano e lasciare a disposizione dei bambini frutta e snack salutari, oltre che strumenti adatti a loro: per esempio noi gli diamo libero accesso alle ciotole di cocco e ai coltelli adatti ai bambini. Così possono anche sviluppare autonomia e consapevolezza, conquistando giorno dopo giorno capacità nuove e , perché no, sgravando noi genitori. 

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To be continued 

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Rainbow Hugs 🌈 20 novembre 2020 

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