GRAVI-DANZA 🌸 FISIOLOGICA 🌀 E VEGAN 🌿

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“Il filo di Arianna che ti guida attraverso il labirinto del cambiamento è il tuo bambino. Ascoltalo nella tua profondità e ti dirà dove sei e dove andrai.” Verena Schmidt 

 

Questa è la terza volta che accolgo la vita nel mio grembo. In realtà sarebbe la quarta, che a noi piace ricordare quel germoglio che ha tentato di incontrarci e che poi ha deciso di tornare tra le stelle, nel 2012. Dopo di allora, mesi e anni son passati tra speranze, aspettative, lacrime e rassegnazione. E proprio quando avevo fatto pace con me stessa e con l’idea di non accogliere più nessuno (quanto meno dentro di me) , Mete ha deciso di arrivare nella nostra vita, e da quel giorno niente è più lo stesso. Quando è successo sapevo che sarebbe andato tutto bene, e da allora, soprattutto poi dopo il parto, ho imparato ad ascoltarmi ed ad avere fiducia nelle mie intuizioni più che mai. Con Rumi sapevo sarebbe arrivato veloce come un lampo, e sapevo che si era annidato dentro di me ancora prima di avere il primo ritardo. Sapevo di entrambi che sarebbero stati maschi. Con questa gravidanza, sapevo sarebbe arrivata una bambina dall’agosto 2018, quando, per la prima volta, sognai la luna piena e diceva che una bambina stava per arrivare. Ero in montagna, e ricordo che sentii dentro di me la certezza che sarebbe accaduto. Alla vigilia di Natale facevo il test, ed era positivo. Sapevo che era lei! Da allora l’ho continuata a sognare, e una notte mi ha anche sussurrato il suo nome. Questa gravidanza per me è sacra esattamente come tutte le altre, e allo stesso tempo ha un che di mistico che è del tutto relativo solo ad essa. Credo sia legato al fatto del femminile, mi risuonano dentro tutti gli archetipi femminili che mi appartengono, le vibrazioni di luna si fanno sentire nel profondo.

Quello che vorrei dire attraverso queste righe alle donne è che la gravidanza è (a parte alcuni casi) un evento meraviglioso e soprattutto fisiologico. Il nostro corpo e il nostro bambino arrivano a seguito di migliaia di anni di evoluzione, sotto queste stesse stelle migliaia di donne hanno accolto bambini e li hanno aiutati nella transizione dal cielo alla terra. La loro conoscenza vive dentro di noi, viene tramandata di generazione in generazione. La nostra forse è un po’ confusa, perché, negli ultimi 100 anni tante cose sono cambiate, hanno cercato di insinuare in noi il dubbio e l’insicurezza, hanno tentato di cancellare il nostro istinto, facendoci credere che dobbiamo affidare a qualcun altro il nostro corpo e il nostro parto (frasi del tipo : ” il tale ginecologo ha fatto nascere mio figlio”…. No cara Donna, tu e il tuo bambino avete fatto tutto. Forse avete avuto un supporto, ma siete stati voi!). Ricordiamoci invece chi siamo. Ascoltiamoci. Ascoltiamo gli elementi che vivono in noi: terra, acqua, fuoco e aria. Ma soprattutto, ascoltiamo il bambino. Con questa gravidanza, durante il terzo trimestre, verso la nona settimana, ho avuto delle perdite. Probabilmente mi ero affaticata durante il trasloco o forse non era nulla di che, fatto sta che sono stata a riposo per una decina di giorni. In quei giorni riaffioravano in me i ricordi di quel 2012, ma poi ho comunicato tanto con la mia bambina, e insieme ci siamo fatte forza e ci siamo rassicurate a vicenda. Dice Verena Schmidt nel meraviglioso libro Venire al mondo e dare alla luce: ” Conta sull’aiuto del bambino. Il bambino stesso porta con sé un suo bagaglio, delle forze che possono esserti risorsa ed aiutarti. Quando la gravidanza cade in un momento difficile per te, conta su di lui: ti può aiutare”. 

Non dico che le cose vanno sempre così: esiste l’imponderabile. Ma sicuramente ascoltarsi e ascoltare chi è in viaggio con noi è un buon modo per sintonizzarsi su una vibrazione positiva. La gravidanza è divisa in trimestri, che si ripeteranno poi nel post partum. Il primo trimestre è quello del conflitto: euforia e paura, stanchezza ed energia, siamo in qualche modo felici e preoccupate al tempo stesso di ciò che sta succedendo e di ciò che comporterà nel futuro. Il secondo trimestre è quello del benessere: tutto sembra ben bilanciato, siamo in forma fisicamente, ci sentiamo potenti, creatrici di vita, siamo felici di quanto ci sta succedendo. Il terzo trimestre invece è quello del distacco: mentalmente sappiamo che ci stiamo avvicinando al parto, e il corpo ce lo sottolinea settimana dopo settimana, fino a che diventa proprio una urgenza, una necessità: il bambino deve nascere, deve uscire dal nostro corpo, la gravidanza deve trasformarsi in un bambino reale. Sembrano delle banalità, eppure, durante i mesi delle mie gravidanze, ricordare questi aspetti dei trimestri mi ha tanto aiutata a contestualizzare alcune emozioni o avvenimenti, così come mi aiutato molto anche dopo, perché con il bambino vero queste fasi si ripetono nei nove mesi successivi.

E’ indubbio che in questi mesi saremo in balia di ormoni, di emozioni forti, di un corpo che è nostro eppure non lo è, di un altro cuore che batte dentro di noi, di paure, di gioia incontenibile, di un io che non conoscevamo e che in effetti non esisteva, poiché Nel momento in cui nasce un bambino, nasce anche la madre. Lei non è mai esistita prima. Esisteva la donna, ma la madre mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo. Osho”. Spesso nei miei post scrivo che i bambini sono una grande occasione per potere lavorare con noi stessi, per poter crescere come persone. Ecco, questo processo avviene già in gravidanza, dove abbiamo l’opportunità di riprendere contatto con aspetti di noi stesse seppellite da condizionamenti sociali, educativi e culturali. Facciamoci aiutare da altre donne, in questo processo, i cerchi di donne nascevano principalmente per sostenere la donna durante il suo percorso in gravidanza, per divenire poi di più ampio respiro. 

Adesso parliamo un po’ degli aspetti pratici. Come ho affrontato le mie gravidanze? Con serenità e fiducia, e il supporto clinico-medico necessario. Ovvero, mi sono fatta seguire da una ostetrica e non da un ginecologo. Del resto questa prassi in molti paesi è la normale prassi: è l’ostetrica che si prende cura di te, durante la gravidanza, a volte anche il parto se scegli di farlo in casa e nel periodo del postpartum. Lei viene a trovarmi con regolarità a casa, visitandomi e controllando che tutto prosegua al meglio. Di solito iniziano nel secondo trimestre, e poi diventano più ravvicinate con l’approssimarsi del parto. Con il suo supporto, ho seguito le linee guida del ministero della salute sugli esami da fare in gravidanza (vedi qui ): dunque esami del sangue e delle urine e le due ecografie davvero necessarie : la traslucenza nucale con test del sangue annesso e la morfologica. Tutto molto semplice direi! Ho poi scelto di non fare alcuni esami che – dopo essermi informata bene- ho ritenuto inopportuni da effettuare se fatti ” a prescindere”, per esempio la curva glicemica e il tampone a fine gravidanza. Sono scelte molto personali, non necessariamente il mio iter è quello giusto per un’altra donna: credo che la cosa migliore sia informarsi bene e poi fare le dovute scelte.  Ovviamente sto sempre parlando di una gravidanza fisiologica. Io a parte alcuni disturbi “normali” non ho avuto alcun particolare problema in nessuna gravidanza. In quest’ultima in particolare ho avuto parecchia nausea, fino al sesto mese, che purtroppo non passava con nulla (zenzero etc) e poi ho sofferto, e ancora mi capita anche se in queste ultime settimane sta diminuendo la frequenza,  di pressione bassa. La pressione bassa è comunque meglio della pressione alta che è invece da tenere sotto controllo poiché potrebbe essere un campanello per patologie più serie. La pressione bassa in gravidanza, paradossalmente, significa che il feto cresce bene e basta aiutarsi con un po’ di liquirizia, caffè, gambe alzate e riposo, potete leggere un po’ più approfonditamente qui quanto sia comune e fisiologica.

In quanto gravidanza Vegan c’è stata qualche accortezza? Direi di no, a parte qualche integratore e potete leggere in merito a questo argomento in questo mio articolo. A parte quello, ho nutrito il mio corpo con il nostro cibo sano e colorato di sempre. Diversi studi dicono che ciò che mangiamo in gravidanza determinerà l’approccio al cibo del futuro bambino, e devo dire che io questo l’ho riscontrato nei miei due figli. Poi c’è il nutrimento fondamentale: quello del nostro spirito e di conseguenza dello spirito del bambino. Comunichiamo con lui/lei, accarezziamo il nostro ventre, balliamo, cantiamo, meditiamo su pensieri positivi e colorati: tutto questo gli arriverà. Attraverso gli ormoni che produciamo in uno stato mentale piuttosto che un’altro, possiamo realmente comunicare con il nostro bambino fin dal concepimento. E’ davvero importante prendersi del tempo quanto più possibile e staccare con tutto il resto, per poterci abbracciare in questi momenti in cui siamo ancora un tutt’uno. Questo percorso ci aiuterà anche al momento del nostro incontro: il parto. Un altra figura che ci può aiutare durante la gravidanza è un bravo osteopata. Io quest’anno ho conosciuto la bravissima Martina (vedi qui ), che mi ha insegnato alcuni esercizi da fare insieme al mio partner o da sola per aiutare la zona lombare, l’area pelvica e in generale l’arrivo del parto. Mi piace tanto questo cerchio di giovani donne capaci che si è creato per caso intorno a questa gravidanza: le mie due amatissime ostetriche, Francesca e Alessandra, Martina l’osteopatia, la mia cara amica Annalia, terapista ayurvedica e una bravissima fotografa appassionata di neonati, donne incinte e parti, Tania.

Parliamo della stanchezza: io ho due figli, uno che ha compiuto da poco tre anni e uno di 20 mesi. Ho un partner meraviglioso sul quale posso sempre contare, un padre capace e presente ma ciò non toglie che due piccoli nani richiedano sempre molte energie a cui poi aggiungere tutto il resto, casa, lavoro, etc. Soprattutto nell’ultimo trimestre, diciamo dalla 32esima settimana è davvero tutto intenso: la pancia inizia a farsi davvero ingombrante, dormire diventa più faticoso, il corpo inizia a soffrire della situazione e si prepara al distacco e se poi è estate come sta succedendo a me adesso è davvero un po’ tragico! Per fortuna noi viviamo in campagna quindi posso stare nuda quanto voglio e andiamo spessissimo al mare a rinfrescarci. E’ anche il momento in cui bisogna esser capaci di lasciar andare: l’ultimo mese andrebbe davvero dedicato solo al parto imminente. Bisogna saper mettere da parte lavoro, impegni, e tutto quello che possiamo mettere da parte (per dire, i due nani non si può 😝) per concentrarci su quanto accadrà a breve. Iniziamo a farci il massaggio al perineo con un buon olio (io uso questo) , vocalizziamo, cantiamo, balliamo, stiamo a carponi, riposiamoci e carichiamoci per la maratona della Vita che arriva.

Per me questa gravidanza è davvero molto speciale. Quest’anno ho compiuto 40 anni e questa è la mia terza gravidanza in quattro anni. E sarà l’ultima. Ha un sapore dolce amaro questa consapevolezza, da un lato, la nostalgia di non sentire mai più questo stato così unico e particolare, dall’altra, la voglia di ritrovare il mio corpo anche nella forma di donna libera da gravidanze e allattamento. Senza frenesia o ansia comunque, mi assaporo per quanto mi è concesso nel marasma della vita quotidiana con due figli piccoli e tante cose da fare questi ultimi giorni in questa forma rotonda, morbida, accogliente. Sono grata per la salute mia e quella dei miei figli. Sono grata al mio corpo per esser stato capace di accogliere, crescere e nutrire questi bambini. Sono felice di aver trovato una nuova dimensione e un tipo di femminilità a me sconosciuta. Alle mamme in attesa o quelle che sognano di diventarlo dico: credete in voi stesse. Abbiate fiducia del vostro corpo, delle vostre intuizioni , delle vostre capacità. Fatevi supportare da altre donne capaci, positive e forti.

” La nostra specie non può continuare a distruggere se stessa distruggendo la terra, gli oceani e l’atmosfera. Per creare un nuovo modo noi dobbiamo creare un altro essere umano che abbia la massima capacità di amare. Noi dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sul legame fra madre e bambino, sull’attaccamento fra esseri umani, sull’attaccamento con gli animali, i vegetali e perfino con gli oggetti inanimati. Si tratta di una priorità globale.” Michel Odent 

La natura chiama la terra e ogni madre a lavorare congiuntamente per tenere in vita questo pianeta e popolarlo. L’una procura cibo a tutti gli esseri viventi, uomo compreso, l’altra assicura la continuazione della specie umana concependo e poi nutrendo la prole con il suo sangue durante la gravidanza e con il suo latte nei primi mesi di vita. Alla società dovrebbe bastare questa semplice considerazione per nutrire nei riguardi di entrambe un profondo sentimento di devozione e rispetto. Invece, l’industrializzazione, il consumismo, e una buona dose d’inciviltà, stanno rendendo terra e madre sempre più sofferenti. L’una è inquinata da un’agricoltura di rapina che sarebbe più appropriato chiamare “agricotortura”, l’altra è a rischio di ingerire veleni se consuma il cibo di cattiva qualità che tale agricoltura ( e allevamenti) produce, ed è emotivamente disorientata da una certa “cultura scientifica” che le presenta la nascita non come l’evento naturale che è, ma come un disturbo che richiede assistenza medica continua. Per questo terra e madre faticano sempre più a svolgere bene il compito loro assegnato. La prima sta perdendo la sua fertilità naturale e quindi, per produrre, ha bisogno di essere concimata in continuazione artificialmente. La seconda, vittima del mercato che ha portato ad una sorta di “industrializzazione della nascita”, si sente sempre più inadeguata a svolgere un ruolo che invece le dovrebbe essere congeniale. L’ansia e l’incertezza che ne conseguono possono turbare quella relazione prenatale tra madre e figlio, che è fonte dell’alimento spirituale di cui il bambino ha assoluto bisogno, l’amore materno. Ridare alla terra la sua fertilità naturale, coltivandola con rispetto, mettere la mamma nella condizione ideale per nutrire davvero l’anima e il corpo del figlio che vive nel suo grembo. Queste sono due condizioni imprescindibili per assicurare all’umanità un futuro di benessere e di non-violenza. A fianco di madre terra e delle madri ci sono, fortunatamente, gli agricoltori biologici e biodinamici, che coltivano i campi con rispetto, e quei medici che si adoperano affinché alla mamma sia ridato il ruolo che le spetta nella gestione della nascita del suo figliolo. Ci vorrebbero più agricoltori e medici mossi da tali nobili principi, ma non disperiamo: le cause giuste sono destinate presto o tardi a vincere. 

E io aggiungo: mamme, non attendete che siano i nobili medici a cambiare il corso delle cose. Siate padrone della vostra vita. Informatevi. Documentatevi. Non lasciatevi intimidire dalle opinioni ferree e a volte ottuse di un certo tipo di professionisti. C’è tutto un mondo di alternative la fuori, trovate quella che più vi sta bene. PRETENDETELA E DIFENDETELA.

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Se volete leggere i post sulle mie gravidanze precedenti: qui e qui.

Qui e qui invece trovate alcune letture che ho fatto su gravidanza, parto e pedagogia.

Rainbow Hugs 🌈 23-07-2019

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